NOTE DI DEGUSTAZIONE
Colore giallo ambra molto luminoso e intenso, con riflessi dorati. All’olfatto presenta molteplici sensazioni di fichi secchi, albicocca e datteri, insieme a sentori floreali di ginestra e zagara in uno sfondo di spezie dolci e burro, cannella e vaniglia. L’impatto gustativo è raffinato, in perfetto equilibrio tra la dolcezza del frutto e l’alcol, pieno di ritorni di erbe aromatiche, in un finale secco, pulito e sincero che invita nuovamente all’assaggio.
LAVORAZIONE PRODOTTO
Non teme il tempo grazie alla permanenza in botti di rovere, che costituisce la fase cruciale della produzione, in una sapiente amalgama di vini che vanno da un minimo di tre ad un massimo di dieci anni. All’interno della botte resta sempre un terzo della miscela, esattamente come succede nel metodo solera dei Porto, e proprio questa è la caratteristica che dona ogni volta nuove sensazioni gusto-olfattive.
DISTILLERIA
1845. Bernardino Branca, speziale italiano, e Fernet, medico svedese, misero a punto un preparato a base di erbe per la cura di colera e malaria, all’epoca malattie molto diffuse. L’amaro che crearono possedeva delle proprietà curative ed era caratterizzato da un sapore forte ma gustoso. In breve tempo, divenne famoso: la gradazione alcolica fu ridotta e, nel 1859, nacque in Viale di Porta Nuova il primo stabilimento del Fernet Branca, con 300 operai.La fabbrica di via Resegone, invece, fu aperta nel 1910: si trattava di una mini città all’interno di Milano, con più di 900 operai, dotata di orti, sartoria e infermeria. Adesso, alla quinta generazione di Branca, sono cambiati un po’ di aspetti: gli operai sono solo una quarantina, è cresciuto l’ufficio marketing e una grande parte dello stabilimento è occupata dal Museo-Fondazione Fernet Branca.
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